Oggi è l’anniversario della liberazione d’Italia. È anche festa, quindi non è probabilmente il giorno migliore per scrivere e pubblicare un post. Ma poiché io non so come si crea una newsletter che funziona e fuori piove, ho deciso che scrivo lo stesso.
E poiché è la festa della liberazione vorrei parlare di libertà.
Già. Libertà!
Una di quelle cose astratte con un impatto molto concreto.
Che significa per te, libertà?
Ho la sensazione che se lo chiedessi a cento persone otterrei cento risposte diverse.
Un caro amico mi ha condiviso questa citazione di Paul Tillich.
La natura della libertà è quella di determinare se stessa.
Quindi, forse non sta a noi definire la libertà perché nel momento in cui la definiamo con parole, le stiamo anche imponendo dei limiti. Come se nel definirla le togliessimo significato.
Probabilmente, è per questo che di solito definiamo la libertà concentrandoci su ciò che non è piuttosto che su ciò che è. Parliamo dell'assenza di confini, limiti, norme o vincoli.
Che poi, neppure quello basta. Sappiamo che la libertà non è solo questo. Ci sono persone libere anche quando sono vincolate, limitate e costrette. E persone che, pur libere da ogni limite o restrizione, non sono libere mai.
Forse mi sono infilato in un vicolo cieco.
Per uscirne, sono andato a leggere due cose sulla festa della liberazione. Che è uno di quegli eventi che uno pensa di conoscere e poi scopre che in realtà sa ben poco. Una veloce lettura su wikipedia, mi ricorda che oggi 25 aprile commemoriamo “la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista.”
Questa parte me la ricordavo. Quello che non ricordavo è che la liberazione vera e propria avvenne in realtà il 2 maggio 1945. Quello è infatti il giorno della resa definitiva delle forze nazifasciste all’esercito alleato.
E quindi perché festeggiamo il 25 aprile?
Questa data è stata scelta perché proprio in quel giorno del 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) con sede a Milano, proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. Non solo, assunse ache il potere “in nome del popolo italiano e dei Volontari della Libertà”.
In pratica, non celebriamo il giorno in cui l'Italia è diventata libera, ma il giorno in cui gli italiani hanno deciso di essere liberi.
Trovo che sia una cosa meravigliosa che mi ricorda che la libertà è, prima di tutto, una scelta.
Per questo, forse, è anche così sfidante.
Perché è una scelta.
Ne parla ampiamente, di libertà, Viktor Frankl nel suo libro Uno psicologo nei lager. Un libro nato in un luogo, un campo di concentramento nazista, in cui la libertà sembra non avere alcuno spazio. Eppure, Frankl scrive, “forze al di fuori del tuo controllo possono portarti via tutto ciò che possiedi, tranne una cosa: la libertà di scegliere come reagire alla situazione.”
Di nuovo quella parola: scelta.
Scegliere significa essere responsabili del proprio agire. E infatti, sempre Frank ci ricorda che:
La libertà è solo una parte della storia e una metà della verità. La libertà non è che l'aspetto negativo dell'intero fenomeno il cui aspetto positivo è la responsabilità.
E allora oggi ti auguro di saper scegliere la tua libertà, responsabilmente.
Buona festa della liberazione.