Scegliere cosa dire.
Scegliere cosa fare.
Scegliere dove andare. Dove stare. Se stare o andare.
Scegliere se comprare o cosa comprare.
Scegliere cosa scrivere.
La vita è un continuo scegliere.
Ogni istante porta con se una scelta.
Scegliamo sempre.
Scegliere è come respirare.
Finché una persona è viva, respira e sceglie.
E come per il respiro, spesso nemmeno ci accorgiamo di scegliere.
Eppure, stai sempre scegliendo. Anche in questo momento. Ad esempio stai scegliendo se continuare a leggere o dare la tua attenzione ad altro.
Come avrai capito, io oggi scelgo di scrivere di scelte. E mentre scelgo non ho un’idea chiara in testa, non so come proseguirà questa riflessione o cosa scriverò. Non so nemmeno se alla fine pubblicherò questo mio scritto. Magari sceglierò di lasciarlo nel cassetto delle bozze che non sono ancora pronto a lasciar andare. Per ora, sono curioso di vedere cosa emerge da questo processo.
Che poi, non è la prima volta che scelgo questo tema. In questo articolo per il magazine di Ayros, ho esplorato l’uso diffuso dell’espressione “non ho scelta” per spiegare o giustificare le nostre azioni. La tesi che sostenevo nella mia riflessione è che scegliere di non scegliere è sempre una scelta. Ma quando scegliamo di non scegliere neghiamo la nostra abilità di rispondere.
E con essa la nostra libertà.
Perché, come ho scritto in quest’altra riflessione sulla festa della libertà, la libertà inizia con una scelta. La festa della libertà si celebra il 25 aprile. Ma quello non è il il giorno della resa definitiva delle forze nazifasciste e della liberazione che avvenne invece il 2 maggio 1945. Il 25 aprile celebriamo il giorno in cui gli italiani hanno scelto di essere liberi. Perché è li che è iniziata la libertà. Quando l’abbiamo scelta. E scegliendola, l’abbiamo resa possibile.
“Forze al di fuori del tuo controllo possono portarti via tutto ciò che possiedi, tranne una cosa: la libertà di scegliere come reagire alla situazione.” — Viktor Frankl
Scegliere è il punto di partenza per un sacco di cose.
Forse per tutte le cose.
La scelta di stare bene è il primo passo per stare bene. La scelta di partecipare all’infinito e continuo processo creativo del mondo è il punto di partenza di qualunque creazione. Trasformare l’esperienze della vita in saggezza è una questione di scelte.
Werner Erhard, riconosce che qualunque cosa nel mondo, prima ancora di manifestarsi, esiste come possibilità.
Scegliere crea possibilità.
Scegliere è un atto creativo.
Come tale, va usato consapevolmente.
Soprattutto quando le opzioni a nostra disposizione sono abbondanti.
Il paradosso della scelta
Verrebbe naturale pensare che avere tante opzioni porti a scelte migliori e quindi a maggiore soddisfazione. Ma è davvero così?
Il paradosso della scelta è un concetto reso popolare dallo psicologo Barry Schwartz. Puoi ascoltarlo raccontato da lui nel video qui sotto (a questo link trovi anche la trascrizione in italiano). Oppure puoi saltare il video e scegliere di continuare a leggere. Scegliere.
Barry Schwartz suggerisce che avere a disposizione tante opzioni possa in realtà essere controproducente per la nostra felicità. Chiama questo fenomeno il paradosso della scelta. Secondo Schwartz, le ragioni di questo fenomeno sono principalmente tre.
Sovraccarico decisionale: Di fronte a un mare di opzioni, fatichiamo a confrontarle efficacemente, portando a paralisi da analisi e indecisione. La valutazione costante può essere mentalmente faticosa e farci sentire sopraffatti.
Aspettative irrealistiche: Con così tante possibilità, le nostre aspettative per la scelta perfetta possono diventare gonfiate. Ciò può portare a delusione e insoddisfazione, anche se facciamo una scelta decente, perché non è stata la "migliore in assoluto".
Rimorso decisionale: L'abbondanza di opzioni può alimentare la paura di perdere qualcosa (FOMO, Fear Of Missing Out) e il rimpianto decisionale. Ci chiediamo costantemente se abbiamo fatto la scelta giusta, rimuginando su ciò che avremmo potuto scegliere diversamente, portando a emozioni negative.
Insomma, se avere a disposizione qualche scelta è fondamentale, il paradosso suggerisce che averne troppe può essere controproducente. Schwartz suggerisce quindi di trovare un equilibrio, semplificando i nostri processi decisionali e stabilendo aspettative realistiche per evitare le insidie del paradosso della scelta.
Il che mi porta all’ultima (forse) parte di questa riflessione sulle scelte. Anzi, a una domanda.
Come si fa a scegliere bene?
Se fossi uno di quelli bravi probabilmente ora sceglierei di presentarti la lista con i dieci modi per prendere decisioni migliori. Oppure potrei presentare un modello decisionale che garantisce soluzione ottimali o i passi da seguire per fare la scelta giusta.
Il problema è che io non sono uno bravo. E ad essere sinceri, non so come si fa a scegliere bene. Non so nemmeno cosa significa bene per te. Se tu mi chiedessi una mano per imparare a scegliere bene, ad esempio, partirei proprio dal chiederti cosa significa “scegliere bene” per te. E poi sceglierei di ascoltarti.
A questo punto, non avendo una risposta alla domanda su come si fa a scegliere bene, potrei fare due chiacchiere con qualche intelligenza artificiale. Sono sicuro che produrrebbe una risposta ben strutturata e argomentata. Un modo semplice e veloce per fare una gran bella figura.
Ma scelgo di non farlo. Anche perché, se quella è la risposta che cerchi, non hai certo bisogno di me. Ti basta un computer o il telefono.
E quindi, cosa scelgo?
Perché tu hai scelto di leggere fino a qui, e sento un po’ la responsabilità di questa tua scelta. Anche se non dovrei, in fondo la scelta di leggere fino a qui è solo tua. E l’hai fatta senza sapere se questa esplorazione sarebbe arrivata da qualche parte. E quindi voglio onorare la forza della tua scelta con la risposta più che posso dare alla domanda “Come si fa a scegliere bene?”
Non lo so.
Non lo so ora, come non lo sapevo quando ho iniziato a scrivere questo articolo. Ma ho scelto di arrivare fino a qui, comunque. Perchè, in questi quasi 50 anni di scelte - non sempre buone - ho imparato che l’atto di scegliere è spesso più importante di cosa scegliamo. La possibilità si crea ogni volta che scegliamo. Qualunque sia la scelta.
Forse, più che saper scegliere bene, dobbiamo semplicemente allenarci a scegliere. Perché è importante fare buone scelte, ma lo è ancora di più rendere buone le scelte fatte.
“Stregatto, […] potresti dirmi, per favore, quale strada devo prendere per uscire da qui?”
“Tutto dipende da dove vuoi andare,” disse il Gatto.
“Non mi importa molto…” disse Alice.
“Allora non importa quale via sceglierai,” disse il Gatto.
“…basta che arrivi da qualche parte,” aggiunse Alice come spiegazione.
“Oh, di sicuro lo farai,” disse il Gatto, “se solo camminerai abbastanza a lungo.”
Se ti serve una mano a far funzionare le tue scelte, contattami. Sarei onorato di aiutarti.
Nel frattempo, sono sicuro che le tue scelte ti porteranno da qualche parte.
Con amore e gratitudine,
Questo scritto è pazzesco. Va decisamente oltre